giovedì 13 febbraio 2014

I figli ci chiedono di essere dei creativi...

O. M. AIVANHOV, filosofo orientale così diceva: "UN BAMBINO CHE NASCE, NON NASCE PER CASO. SE MI DOMANDATE PER QUALE RAGIONE E' NATO VOSTRO FIGLIO, VI RISPONDERÒ': “AFFINCHÉ' SAPPIATE COSA AVETE NELLA VOSTRA MENTE” E' COSI' CHE GLI UOMINI E LE DONNE IMPARANO A CONOSCERSI: ATTRAVERSO I LORO FIGLI."
Infatti, spesso la nascita, la crescita, o anche la semplice ricerca di un figlio, mettono l´uomo e la donna davanti a nuove domande, alcuni reagiscono alzando muri e seguendo le credenze genitoriali o culturali, altri si chiedono se quello che pensavano dei bambini sia davvero cosi. Quando poi si inizia a conoscere a fondo e senza pregiudizi l'anima del bambino o della bambina nata, si iniyia anche a riallacciarsi con la naturalità del crescere che spesso non siamo noi a decidere, ma si deve solamente seguire e apprendere da essa.
Si ripercorre poi ´la propria infanzia, ciò che davvero dovevamo essere, ma non ci e´ stata data la possibilità, ci accorgiamo allora di esserci dimenticati chi siamo davvero. La nostra anima continua il suo comunicare con noi attraverso il corpo o la mente, ma noi siamo troppo impegnati a volte a sostenere ruoli che ci sono stati imposti dalla società, dalla cultura, dall'albero genealogico. Spesso agiamo conformandoci o semplicemente scegliamo di fare esattamente il contrario di quello che ci viene chiesto dall'esterno. Se non diventiamo consapevoli di ciò sarà un ripetersi di ruoli ed errori che tramanderemo ai nostri figli, a meno che non decidiate di spezzare la catena e di scegliere una via creativa: un nuovo percorso, un nuovo modo di vedere e costruire la vostra vita. Anche Picasso avrebbe potuto disegnare come i pittori passati, ma invece ha cercato di avere a disposizione tutte le prospettive possibili e ha trovato la sua terza via creativa. E´ un po quello che un giorno potreste decidere di fare voi con la vostra vita e di conseguenza con la vita dei vostri figli. Vi siete chiesti se davvero le scelte che state facendo siano dettate dalla consapevolezza o da pregiudizi che forse non sapete nemmeno da chi sono stati inventati? Quelle piccole scelte quotidiane, quei gesti che scegliete per i vostri figli e figlie,´da come avviene il concepimento, il parto, lo svezzamento, l´allattamento, l'apprendimento scolastico, lßagire con i premi o le punizioni.... da dove nascono? Oggi sembra poi che tutti siano esperti del settore, specialmente su Facebook, Twitter o simili... In realtà credo che dentro di noi si celi già tutta la conoscenza del perché siamo qui e dobbiamo solo essere educati a riappropriarci della nostra essenza. Non ci servono giudizi o consigli preconfezionati, ma strade creative e accoglienti. Gli strumenti che ci possono accompagnare e sostenere sono molteplici. Attraverso la narrazione di se´ la persona inizia già da sola a prendere consapevolezza del suo agire nel mondo. In seguito la floriterapia, sempre usata in modo creativo, può sciogliere i blocchi o renderci evidente ciò che non ci appartiene. Mano a mano che si procede si potrà prendere nuova consapevolezza dei blocchi presenti nel proprio corpo o nel proprio respiro con la meditazione o la semplice visualizzazione. Si inizieranno a vedere nuove vie creative attraverso composizioni più o meno artistiche, attraverso nuove intuizioni o attraverso il nuovo agire nella nostra vita. Ognuno ha la sua strada da percorrere, diversa da tutte le altre, ma una cosa e´ certa: nessuno dovrebbe scegliere per noi la meta.

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