lunedì 27 luglio 2015

Apprendere Tapah con il gioco dello Yoga

Tra i valori fondanti dello Yoga troviamo Tapah, il fare servizio agli altri, il mettere a disposizione le nostre risorse per aiutare. Dopo un corso di aggiornamento a Parma presso l'Apnu (http://www.apnu.net/) ho avuto un'idea per portare una nuova esperienza ai bambini del mio corso di Yoga e per far comprendere in qualche modo l'importanza del servizio. Ho organizzato un pomeriggio di danze indiane con i mudra. Dopo esserci preparate, truccate, vestite, ornamentate con il bindhu tra gli occhi e colorato le dita di colori diversi come da tradizione, abbiamo potuto iniziare la nostra avventura. In realtà vi confesso che già solo per questo le bimbe erano entusiaste e l'entusiasmo che avevano nel conoscere una nuova cultura provandola nella loro esperienza aveva già dato molti frutti, in realtà era solo l'inizio.
 

Ci siamo riscaldati con un po' di danza Bollywood (che di sacro e antico ha davvero poco, ma per movimentare la giornata va benissimo...) e poi ci siamo invece raccolte e abbiamo ballato una Prabhat Samgiit. Questi canti furono scritti da Shrii Shrii Anandamurti dagli anni '80 ai '90 e rimandano ad un'importante spiritualità, tolgono ogni tipo di religiosità induista e cercano di essere il più universali possibili. Questa in particolare viene fatta vivere ai bambini come il desiderio di avere accanto il nostro amico più caro. Sono scritte nella lingua del Bengali che al giorno d'oggi è quella che ha mantenuto più parole in sanscrito rispetto alle altre della grande India.
Ogni bambina e bambino ha avuto la possibilità di sperimentare qualcosa di nuovo e meraviglioso, sapendo che stavano donando un po' del loro tempo e dei loro soldi ad alcuni bambini dell'India (i quali presto ci scriveranno per ringraziarci!). Lo Yoga è sperimentare i valori umani fondamentali e non lo dobbiamo mai dimenticare quando lo andiamo a proporre ai nostri figli.
Per chi volesse contribuire ulteriormente può contattare l'associazione Apnu - Associazione per il Neoumanesimo. Ne approfitto per consigliarvi anche i libri di Didi A'nanda Paramita con cui ho fatto il corso di aggiornamento sui Mudra delle mani per i bambini:
"Bimbyoga", Edizioni La Meridiana
"Lo Yoga dei bambini", Edizioni La Meridiana
"Mudra: lo Yoga nelle mani dei bambini", Edizioni La Meridiana.

Spero davvero di avere altre occasioni per divertirmi facendo servizio come in quel pomeriggio! Magari quando arriverà un bel disegno dall'India...



 

Lo Yoga per i bambini: ma come?

Ci troviamo in un periodo storico e culturale in cui lo Yoga sta particolarmente emergendo e come in tutte le cose che fanno breccia nel cuore della gente il marketing ci mette sempre lo zampino. I più colpiti da questo meccanismo spesso sono i bambini e così si vedono azioni pedagogiche di grande qualità trasformarsi nel solito motto "basta che si divertano!", facendo cadere ogni obbiettivo educativo anche solo auspicato. Lo Yoga per i bambini non poteva che entrare in questo vortice.


Nel mio blog ho già scritto i benefici cognitivi, relazionali o fisici che può portare questa pratica, ma qui vorrei parlarvi di quello che può fare la differenza tra i diversi tipi di yoga che si vedono proposti.
Il conoscere il proprio corpo, sperimentare l'equilibrio, il silenzio, la nuova percezione del proprio muoversi o stare fermi a cosa può portare? Dalle neuroscienze sappiamo che ogni volta che il corpo lavora, lo fa anche la nostra corteccia cerebrale in modo istantaneo e indissolubile. Diventa allora indiscutibile l'unione che avviene tra mente e corpo, ma ci si deve anche ricordare che per un bambino è impossibile un apprendimento che scinda mente e corpo. Sappiamo infatti come molti metodi educativi che puntano al solo cognitivo stiano ancora portando danni in alcuni percorsi scolastici. Ogni volta che il bambino fa esperienza di qualcosa apprende, ma allora perché non rivolgersi a qualunque altro tipo di psicomotricità o sport? Qual è il valore aggiunto che si può dare con lo Yoga? Lo yoga ha la possibilità di far sperimentare ai bambini quel passaggio ulteriore che Merleau-Ponty chiamava stupore (da Segni del 1967), la meraviglia di ciò che si vive quotidianamente. Questo modo di vedere fa percepire il visibile, come si muove il corpo, ma anche l'invisibile. E' una sorta di meditazione davanti ai movimenti e al corpo in cui non cerco di dominarlo, ma di comprenderlo nella sua vera natura. Personalmente mi sento di legare questo stupore e questo rimanere in meditazione alla spiritualità, quando ad esempio l'uomo prova lo stupore davanti al creato. Maria Montessori vedeva come l'educazione spirituale fosse necessaria nella  quotidianità del bambino e personalmente credo che lo Yoga possa dare proprio questo: la possibilità di sentire la spiritualità attraverso il proprio essere, che ci fa arrivare davanti a quella meraviglia per cui intuiamo che facciamo parte di un infinito di felicità che non è spiegabile ma che c'è e a cui ci dobbiamo affidare. Qui non si tratta di religione o di pratiche appartenenti a qualche culto, ma di far sentire al bambino con il proprio vissuto alcune sensazioni ed emozioni e di farlo diventare consapevole di ciò. Personalmente utilizzo un altro strumento che non considero per nulla didattico, ma molto vicino all'anima: i libri. Quando si leggono alcuni libri, e si evita di sviscerarli con domande spesso retoriche o banali, si crea intorno il silenzio più totale perché si intuiscono modi di vivere o legami che altrimenti sarebbero difficili da raccontare.
L'amore di Piccola aquila per il suo maestro o il Cane Nero della piccola Small sono difficili da descrivere con la sola mente, e allora proviamo ad esplorarli con la narrazione e con lo Yoga; proviamo a capire quali strumenti di questa fantastica disciplina ci possono aiutare in queste occasione e a ringraziare perché ci sono state donate queste possibilità. Da chi? Sì, da Dio (o qualunque altro nome gli vogliate dare)... se ne parla troppo poco, si rinchiude a poche ore di insegnamento e catechismo dimenticando invece che è la causa per cui ci è possibile sperimentare questo meraviglioso mondo.
In questo senso lo Yoga dovrebbe entrare quotidianamente in tutte le scuole, come conoscenza di sé, dell'altro e consapevolezza della propria spiritualità. La Montessori bene lo sapeva e per questo allestiva in ogni aula un piccolo angolo di culto e meditazione, perché i bambini sono esseri spirituali per natura e non abbiamo il diritto di allontanarli da questo.