mercoledì 9 luglio 2014

Perchè non mi piace proprio "andare a scuola"?

Da un mese sono iniziate le vacanze e già si vedono rinchiusi in casa bambini e ragazzi immersi nei loro tanto odiati compiti. Qualcuno riesce a finirli con poco sforzo, ma alcuni non ne vogliono proprio sapere. Arrivano a litigare con i loro genitori, si sentono annoiati o incapaci nell'affrontare qualsiasi tema scolastico. Dove sta il nocciolo del problema? La cosa principale che manca a loro è la MOTIVAZIONE ad apprendere. Motivazione etimologicamente parlando significa "muovere verso", ma cosa mi spinge ad andare verso una cosa piuttosto che un'altra? Se provate a pensare ad un alunno che riesce facilmente in ciò che gli viene chiesto di fare solitamente (ma non sempre nemmeno in questi casi...) sarà motivato ad impegnarsi anche a casa o nei compiti futuri. Ognuno di noi se si sente appagato da ciò che sta facendo e sente che i suoi bisogni primari vengono soddisfatti sarà portato ad impegnarsi in misura sempre maggiore. Per questo motivo diventa fondamentale che il bambino si trovi nella condizione di poter sentirsi capace di fare e di sapere come fare. Il punto iniziale deve essere quello di portarlo ad essere consapevole del suo modo di apprendere. Non tutti infatti apprendiamo nelle stesse modalità e spesso purtroppo a scuola si utilizzano solo alcune delle metodologie che ci sono a disposizione. Se però il bambino o ragazzo diventa consapevole del lavoro che lui può fare e viene aiutato in questo percorso può anche lui ad arrivare a livelli ottimi di comprensione e apprendimento. Troppo spesso si guarda alla sua immaturità o alla sua "poca voglia" senza provare a guardare con occhi diversi quello che lui sta vedendo e soprattutto come lo sta vedendo.
Quando il bambino ha difficoltà scolastiche ne va necessariamente della sua autostima e, per il principio olistico di cui siamo fatti, ne rimette necessariamente anche il suo benessere fisico. Per questo motivo dovrà accompagnarlo non solo un lavoro mirato all'apprendimento, ma anche alla crescita dell'autostima e al riagganciare il proprio corpo come portatore di emozioni e di conoscenze. L'apprendimento non è solo una questione mentale e psicologica e tanto meno una questione di sola memoria. Esso riguarda tutte le sfere dell'uomo e ricordiamoci che alla base sta sempre l'emotività che andrà ad incidere a livello fisico. Solo agendo anche a questo livello si potrà costruire una nuova percezione di sé come alunno e quindi una nuova motivazione per andare a scuola serenamente. E' un lavoro che deve essere fatto il prima possibile per non creare inutili pregiudizi sulle proprie capacità e sulla scuola, correndo il rischio che si trascinino nella propria idea di sè per tutta la vita.

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