lunedì 22 settembre 2014

Corso in... "Educarsi a vivere nella realtà"

Cosa significa vivere nella realtà? Per molti sembrerà una cosa scontata, ma se io iniziassi a parlarvi di pensieri ossessivi... di pippe mentale (scusate il linguaggio, ma rende bene l'idea!)... di preoccupazioni su cui ci concentriamo continuamente senza soluzione?... Immagino che qualcuno di voi si senta già più vicino a quello di cui vi voglio proporre...
Attraverso questa formazione personale scoprirete come spesso questi pensieri vi facciano vivere in una realtà emotiva non reale riempiendovi di inutili convinzioni e ansie.
Il percorso è stato pensato in chiave preventiva per problemi psicologici come la depressione o gli attacchi di panico. A livello curativo serve necessariamente una guida psicologica o psicanalitica e ciò che propongo io potrebbe essere un accompagnamento se il vostro psicanalista lo ritiene opportuno.
Attraverso lo yoga, il dialogo di gruppo, la meditazione o con alcuni giochi rivolti all'educazione per gli adulti scoprirete se state vivendo ciò che vi accade davvero o se i vostri pensieri mancano di una centratura ed un equilibrio indispensabili per la vostra realtà. Ogni percorso si svilupperà in tre "lezioni" di 60 minuti e vi porterà a conoscere qualcosa di nuovo in voi e del vostro potenziale. Riuscirete a percepire chi siete realmente e a evolvervi verso la felicità.
Gli incontri si terranno presso il mio studio a Coriano V.se il Giovedì alle 15.30. Il costo totale dei tre incontri è di 30 euro e si avvierà con un minimo di 3 iscritti. Al raggiungimento di tale numero si partirà con le lezioni. Il corso è a numero chiuso.
Potete contattarmi al telefono o via mail per ulteriori informazioni o per iscrivervi.

Novità Yoga e rilassamento

Due nuove opportunità per seguirmi nelle lezioni di Yoga e rilassamento.

Il Martedì alle 20.15 presso la Scuola dell'infanzia "G. Brena" a Coriano V.se (Albaredo d'Adige -VR-). Prova gratuita il 7 Ottobre. Per i bambini dai 6 ai 10 anni invece sarà il Giovedì alle 17.30 con presentazione il 9 Ottobre.

Il Venerdì alle 18.30 presso il centro Essere di Arcole (VR). Prova gratuita il 26 Settembre.
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Vi aspetto!

Foto: NOVITA' al Centro Essere!
In collaborazione con l'insegnate di YOGA Alexia Martinelli il Centro Essere VENERDI' 26 SETTEMBRE ORE 18.30 propone LEZIONE DI YOGA&RILASSAMENTO gratuita per tutti! 

Prenota in reception o chiama allo 045/7636496! 

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giovedì 18 settembre 2014

Se mamma e papà non vogliono più stare assieme...

Al giorno d'oggi, per motivi sociali, culturali, per diversi valori o pregiudizi che guidano la nostra società, stiamo assistendo ad un sempre più elevato numero di casi di coppie che decidono di separarsi. La separazione diventa più problematica, in linea di massima, quando sono presenti figli o figlie. A seconda dell'età questi ultimi vivranno questo evento filtrandolo in svariati modi, ma alla base si crea comunque un senso di paura per il futuro in quanto vengono a dividersi quelle che sono esteriormente le sue prime radici. Dico esteriormente perchè gli adulti che decidono di fare questo passo dovrebbero essere consapevoli che rimarranno comunque sempre uniti da qualcosa. Il figlio o i figli concepiti sono, volente o nolente, l'unione tangibile delle due famiglie d'origine e nella loro vita o nelle loro scelte esprimeranno queste radici. 
Si ringrazia http://www.mammaimperfetta.it/2012/06/10/genitori-separati-vacanze/ per l'immagine

Madre e padre, come figure adulte, dovranno partire assolutamente da questo presupposto e farsi carico quotidianamente della loro educazione ed evoluzione. Per questo motivo il bambino non si può sostituire alla figura adulta cercando di stare vicino e di consolare i genitori, lui deve essere tenuto fuori dai loro problemi relazionali, non può prenderne parte, decidere con chi stare o sapere chi ha ragione. Si vedono spesso bambini vittime di comportamenti subdoli di genitori che smettono in modo inconsapevole di ricoprire quel ruolo e chiedono uno stravolgimento dell'albero genealogico chiedendo ai propri figli di fare un passo generazionale all'indietro e di diventare i loro genitori. 
Molti purtroppo sono i danni emotivi e non solo che si creano in questa situazione e come sempre, è solo l'adulto che può diventare consapevole e riportare ognuno al proprio ruolo naturale.

giovedì 11 settembre 2014

Io sono vegano... e mio figlio?

L'uscita del film "Hungry Hearts" ma ha spinto a scrivere questo articolo che già premeva tra i miei pensieri. Da qualche tempo sto riflettendo su quale sia il tipo di educazione più idonea di una famiglia Veg nei confronti dei propri figli. Io parto innanzitutto dal presupposto che ogni scelta abbia sotto un pregiudizio e che questo si imponga in qualche modo sui nostri figli per una normale asimmetria esistente nell'educazione. Se io credo che la carne faccia bene la darò a mio figlio, se credo il contrario farò l'opposto, ma in ogni caso sono io a decidere. L'adulto sa quello che è meglio per il bene della generazione futura e la educa di conseguenza. Il problema nasce quando non si segue ciò che si è sempre fatto. Non voglio entrare nel merito del film non avendolo ancora visto. Non so quanto il regista calchi la mano sul fatto di essere vegani, ma purtroppo, essendoci molte sfumature in questa etichetta, si fa presto a pensare che molti siano così. Si è coniato il nome di ortoressia, ma vorrei costruire qui un sillogismo con voi:
Tutti i vegani non vogliono uccidere animali per alimentarsi.
Tutti gli ortoressici escludono dal proprio piatto cibi in modo ossessivo.
Agli ortoressici non importa una pippa dell'uccisione degli animali...
Ma alcuni ortoressici possono prenderla come scusa...
Non tutti i vegani sono ortoressici!
Ok.. Aristotele non faceva proprio così i sillogismi, ma ora provate a contrariarmi ;)! A parte gli scherzi voglio tentare di dirvi che io credo che non dipenda dalle etichette che ci mettiamo addosso, ma dai valori e dalle motivazioni da cui partiamo. A nessuno dovrebbe importare di chiamarsi vegano, vegetariano, latto-ovo-vegetariano, pesceriano, flexariano e chi più ne ha più ne metta! Fin da piccola non ho mai mangiato il budino, ma nessuno mi ha mai dato un nome per questo! Assodato che prima di tutto sono una persona, cerco di capire i valori che stanno alle radici delle mie scelte e di comprendere se la mia condizione fisica e sociale mi permette di esprimerli. Se fossi una eschimese difficilmente potrei diventare fruttariana senza incidere nell'inquinamento atmosferico affinché mi portino le mie pesche cadute chissà dove con l'aereo...
Un San Valentino Vegano cucinato da me...
A questo punto non devo più chiedermi "come posso vietare ed impedire a tutti i costi che mio figlio mangi carne", ma bensì "come posso trasmettergli i miei valori". Si entra quindi nel tipo di educazione che si sceglie di intraprendere quotidianamente. Se sarò autoritaria imporrò a mio figlio l'alimentazione attraverso castighi o premi. Personalmente lo considero un modo poco efficace e poco rispettoso della persona. Credo che semplicemente il bambino abbia bisogno di sperimentare emotivamente dentro di sè nella realtà quei valori, quindi semplicemente di viverli. Se realmente i genitori ne sono portatori e non solo sbandieratori (e magari se potessero si farebbero una bella fiorentina...), il bambino saprà serenamente da solo cosa scegliere e se a scuola gli scapperà una fetta di prosciutto magari avrà espresso un vostro desiderio inconscio... :P
A dire la verità credo che lo stesso atteggiamento dovrebbero averlo anche gli adulti verso se stessi. Ho visto troppi vegani allarmarsi davanti a chi mangia carne per poi dichiarare che sarebbe meglio fare uno sterminio umano e non cercare di comprendere le ragioni di ognuno. Ogni persona ha la sua strada e il suo compito nella società. Non si tratta di relativismo, ma di occuparci in modo maturo e consapevole di ciò che io so e posso fare qui e ora. Personalmente ho una cultura e un benessere che mi permette di essere consapevole che posso fare a meno dell'uccisione di animali e il mio fisico sente serenamente che è la scelta giusta. Se fossi nel deserto forse caccerei animali per sopravvivere. La denutrizione e il suicidio andrebbero in contrasto con il mio amore per la vita che è il mio primo valore!
Ah, se un giorno doveste mai vedermi mangiare carne o pesce cercate di non pensare che io non sono più vegetariana, ma che sono semplicemente Alexia, una persona in continua scoperta di sè stessa e del mondo esattamente come voi.

Se avete bisogno di consigli su come accompagnare i vostri figli nell'alimentazione vegana dal punto di vista educativo contattatemi pure! Esistono diversi libri di letteratura per l'infanzia o piccole idee che possono aiutarvi a comprendere se la vostra scelta è davvero consapevole!